APPUNTI DISORDINATI A STELLE E STRISCE DI UNA DONNA TRICOLORE NEL SUO VIAGGIO DI UNA VITA







martedì 11 ottobre 2011

Il linguaggio segreto dei fiori di Diffenbaugh Vanessa

Mi difendo, come il rododendro.
Sono sola come la rosa bianca, e ho paura. 
E quando ho paura, lascio che la mia voce siano i fiori.

Una storia di coraggio e di speranza, di abbandono e di incredibile sete di vita che mostra la forza immensa dell’amore più vero, quello imperfetto e senza radici, capace di donare senza pretendere nulla in cambio. Un romanzo sorprendente.
Trama:
Le rose per la grazia e l’eleganza, la camomilla per emergere dalle difficoltà, la gerbera come l’allegria di un’inattesa speranza e i bouganville per la passione. Ogni fiore ha un significato più intenso di quello che pensiamo e ogni lettore potrà attribuirseneuno, scegliendo per sé, e per chi ama, una copertina diversa per questo strabiliante libro. “Il linguaggio segreto dei fiori” di Vanessa Diffenbaugh, fenomeno editoriale ancor prima della pubblicazione e conteso da tutti gli editori del mondo, racconta attraverso uno dei personaggi più straordinari mai creati, una vicenda di forza, sofferenza, amore e incredibile sete di vita. Victoria è una ragazza di diciotto anni con un passato alle spalle di certo non facile: abbandonata nella culla dai genitori, ha passato l’infanzia tra famiglie adottive, genitori provvisori e spesso non ideali. Un giorno però la ragazza incontra Elizabeth, una donna straordinaria e speciale che le cambia e sconvolge la vita persino in modo drammatico. Elizabeth è per Victoria la sua unica vera madre e per questo le trasmette un dono speciale: la capacità di conoscere il linguaggio segreto dei fiori. Diventata maggiorenne, la ragazza decide di lavorare come fioraia e il richiamo magico delle sue rose e delle sue margherite porterà tutta la città nel suo negozio. Perché i fiori, nel romanzo della Diffenbaugh, curano prima di tutto le ferite dell’anima e lasciano delle pillole di felicità. Victoria però ha paura di amare, di lasciarsi trasportare dalle emozioni e dalle parole. Per lei farsi toccare dagli altri è impossibile, l’unico tocco che sopporta è quello dei petali dei fiori. E’ infatti nella quiete del parco pubblico di una splendente San Francisco che la protagonista trova rifugio. Lì, attorniata dai fiori, i suoi pensieri possono esprimersi e la sua mente può volare libera. Grant, un ragazzo tenebroso che pare sappia misteriosamente tutto del suo passato, sembra però l’unico in grado di scuotere Victoria e di regalarle dei momenti di serenità. La ragazza infatti si porta dentro una ferita che è una colpa che non riesce a cancellare dal suo cuore. Per fortuna esistono i fiori. Ce n’è uno per ogni male dell’anima.  

Oggi la cate è un pò botanica prima il giardino e ora il librino, ma erano anni che non leggevo un romanzo così bello, sarà che ho tempo per gustarmi le parole, sarà che leggendo immondizie in inglese per affinare la lingua so riconoscere un buon libro quando ne trovo uno e sarà che ora che sono madre le storie con protagoniste delle giovani donne con personalità, cuore e carattere mi fanno sognare ma senza che me ne venga in tasca nulla questo libro lo consiglio...

Dall'autrice:
Q: How does The Language of Flowers challenge and reconfigure our concepts of family and motherhood?A: One of my favorite books is Rainer Maria Rilke’s Letters to a Young Poet. In it, Rilke writes: "It is also good to love: because love is difficult. For one human being to love another human being: that is perhaps the most difficult task that has been entrusted to us, the ultimate task, the final test and proof, the work for which all other work is merely preparation."
To love is difficult. To be a mother is difficult. To be a mother, alone, with few financial resources and no emotional support, is so difficult as to be nearly impossible. Yet society expects us to be able to do it, and as mothers, we expect ourselves to be able to do it as well. Our standards for motherhood are so high that many of us harbor intense, secret guilt for every harsh word we speak to our children; every negative thought that enters our minds. The pressure is so powerful that many of us never speak aloud about our challenges--especially emotional ones--because to do so would be to risk being viewed as a failure or, worse, a danger to the very children we love more than anything in the world.
With Victoria and Elizabeth, I hope to allow the reader a window inside the minds of mothers who are trying to do what is best for their children but who lack the support, resources, and/or self-confidence to succeed. The results are heartbreaking for so many mothers who find themselves unable to raise their children. It is my belief that we could prevent much child abuse and neglect if we as a society recognized the intense challenge of motherhood and offered more support for mothers who want desperately to love and care for their children.

1 commento:

  1. Domenica sono stata a pranzo da mio padre, per il mio compleanno e la mia matrigna me lo ha regalato. Proprio questo libro di cui parli tu. Non vedo l'ora di iniziare a leggerlo!

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