...Se era vero che i muschi non hanno radici e l'amore materno può nascere spontaneo, apparentemente dal nulla, allora forse avevo sbagliato a ritenermi incapace di crescere mia figlia. Forse anche chi aveva vissuto isolato e senza affetti poteva imparare ad amare profondamente al pari di chiunque altro.
Quella sera Hazel avrebbe dormito per la prima volta con me. Le avrei letto una storia e l'avrei cullata sulla sedia a dondolo. Poi avremmo cercato di addormentarci. Forse mia figlia si sarebbe sentita intimorita e io inadeguata, ma ci avremmo riprovato, una settimana dopo l'altra. Con il tempo avremmo imparato a conoscerci e io avrei saputo darle - come ogni madre alla figlia - un amore imperfetto e senza radici...
"L'idea che il musco (l'amore materno) cresca senza radici (separato da tutto ciò che lo circonda) mi è sembrata liberatoria, quasi rivoluzionaria. Victoria crede che l'amore che nutre verso sua figlia non sia sufficiente, di non essere in grado di amare perché non è stata amata. Nella nostra società è diffusa la credenza che si diventi madri simili alla madre che abbiamo avuto, che sia l'amore sia gli abusi passino da una generazione all'altra come acqua che nutre le radici di una pianta. Ma la verità è che l'amore - come l'odio - è autonomo. Non sgorga né dal nostro passato né dal nostro futuro; è separato persino dalle persone che amiamo. Si proietta verso l'esterno, rimane integro in sé stesso e non mette radici. Guardando l'amore in questo modo riusciamo a capire che tutti sono in grado di amare i propri figli di un amore profondo e completo, indipendentemente dal proprio passato o dalle circostanze. "
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