APPUNTI DISORDINATI A STELLE E STRISCE DI UNA DONNA TRICOLORE NEL SUO VIAGGIO DI UNA VITA







giovedì 1 dicembre 2011

Natale in casa Cupiello

Lo attendevo come una bambina o come chi ha una bambina ed eccoci qui... oggi e' il primo di dicembre, il che significa che posso aprire la prima casellina del calendario dell'avvento e mangiarmi il cioccolatino e iniziare ad addobbare in modo esageratamente pacchiano il mio alberello sintetico made in China. Quest'anno, visto che ho tempo da buttare via e in attesa che i nonni del cinema arrivino qui, ho pensato che potessi fare delle decorazioni hand made (io ho manualita' pari a zero, ma questo e' un dettaglio da poco, no?) cosi ora sono orientata sulla ghirlanda di popcorn, sugli omini di zenzero e sulle caramelle a bastoncino (e' buffo perche' vivendo qui e scoprendo le tradizioni locali, non ho la piu' pallida idea di come certe parole si traducano in italiano e lo stesso vale per i vestitini da bambino, qual e' la traduzione italica per onesies??). Qui la tradizione natalizia prevede e a tratti impone, che sotto l'albero ci sia un trenino vero che passi per un villaggio natalizio con casine e omini (dimentichiamoci il presepe perche' qui non e' politically correct), qui Martha Stewart suggerisce che le decorazioni dell'albero, tagliato a mano da boscaioli del New Hampshire, debbano avere un valore simbolico affettivo ed essere dei memorabilia famigliari (io dovrei appendere una pizza di gomma in memoria della mia provenienza e Mr. Energy un fucile di legno in onore del suo passato e via andando).
Io preferisco invece chiedere a voi, perche' qui si accettano consigli, idee e suggerimenti per rendere questo nostro primo maggico natale in casa M. un po' meno trash e un pochetto piu' creativo!

l'alberello fico di mia suocera...

3 commenti:

  1. gli onesies in italia si chiamano body!
    anche io sono italiana e tra 5 mesi partoriro' il mio primo figlio negli US...

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  2. Il perdere la nozione della propria lingua è il male comune di tutti gli emigranti, Io ormai non so più parlare in nessuna delle due lingue, dico boiate a non finire, ma pare che sia diventata una comica per questo.

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  3. cmq io farei il presepe in barba al politically correct, in fondo tu devi passare a tua figlia il tuo bagaglio culturale, se non lo fai tu chi? e poi non bisogna dimenticare il vero significato del Natale...

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