APPUNTI DISORDINATI A STELLE E STRISCE DI UNA DONNA TRICOLORE NEL SUO VIAGGIO DI UNA VITA







sabato 10 settembre 2011

The night train

Questa mattina mi aggiravo tranquilla nei pressi di Central Park quando, invece di camminare come mio solito a testa bassa e a velocità warp, mi sono fermata e mi sono messa ad osservare la gente. Il sabato mattina il parco è uno spettacolo di umanità, ci sono corridori professionisti, ciclisti professionisti, genitori professionisti che corrono da professionisti spingendo passeggini a tre ruote, ci sono meno professionisti e un pò sovrappeso che tentano di imitare la massa tonica, c'è il personal trainer che allena donzelle un pò legnose, ci sono famiglie ai play grounds, ci sono gruppi di persone con seggiole pieghevoli e cibo d'asporto, ci sono quelli addormentati sulle panchine e quello che vende gli hotdogs alle 10 del mattino. Mi piace da matti osservare la gente, qui è così diversa, per etnica, corporatura, abbigliamento, professione..e sono tutti così gioviali. Ogni volta che incrocio lo sguardo di qualcuno questi mi sorride e io ancora mi stupisco e allungo il passo per paura che sia un maniaco o un testimone di Geova. Ma il posto che preferisco in assoluto è la metropolitana. A Gnu Iorke la metropolitana è un dedalo intricato di passaggi, percorsi, scale, un inferno dantesco dai colori e dai contorni onirici. Nella metro tu non sei mai solo, non ti senti di aver paura e di dover stringere al seno la borsetta (certo io mi riferisco alle tratte convenzionali ad orari convenzionali..) e mi piace da matti osservare le persone e immaginarne la vita.
Ho provato a girellare tra uptown e downtown con la scimmia al collo e nonostante i 100 gradi sulle pensiline e i meno 20 dentro i vagoni devo dire che, comunque sia, questa è una strana ma formativa esperienza. La gente si alza per farti sedere quando ti vede sudata e traballante con un piccolo mostro urlante nascosto dentro lo zaino da collo, gli stessi sorridono e fanno smorfiette alla nuca della mia bimbabomba (ma senza mai toccarla, cosa che apprezzo infinitamente) e io ricambio i sorrisi con gentilezza e con una piccola vena di malinconia se penso alla mia città natia e a tutta la gente che ogni giorno corre e non alza mai lo sguardo anche solo per assaporare un pò di vita altrui.
Le uniche note stonate sono la gente che mangia (si sa che gli americani mangiano sempre e dovunque ma buon dio che schifo, come si fa a mangiare sulla metrò??) e le raccapriccianti pubblicità che ornano i vagoni.
Apro una piccola digressione, gli americani nell'anno 2011 hanno tre fobie per quanto riguarda il mondo animale: l'invasione delle sakata (sorta di cicalone), la presenza delle vedove nere e i pidocchi del letto.
La prima è passata inosservata, la seconda non la voglio neanche calcolare ma la terza è una vera e propria battaglia epica. Il continente è tappezzato di pubblicità di ditte di sterminio o di materassi a prova di, accanto alla mia pagina di FB ci sono reclame con immagini giganti di orribili insettini marroni , mia suocera mi ha scaricato il vademecum del cacciatore di bugs nelle camere d'albergo per cui ogni volta che sono a letto e mi prude una gamba io grido alla bestia! Io l'ho sempre detto che un popolo senza bidet porta con sè qualche strana anomalia igenica.
Ah questa amata/odiata America che riesce ogni giorno a sorprendermi!

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