APPUNTI DISORDINATI A STELLE E STRISCE DI UNA DONNA TRICOLORE NEL SUO VIAGGIO DI UNA VITA







giovedì 18 agosto 2011

C'è un amore in ogni borsello

Ieri girellavo per New York con il mio agile passeggino e bimbabomba al seguito e mi sentivo proprio bene, il perchè è presto detto, perchè mi mimettizzavo come un camaleonte nella folla degli indigeni (cioè ero in silenzio, senza mappa di Manhattan nella mano destra e videocamera appesa al collo)!!
New York ad agosto è letteralmente presa da assalto dai turisti che in somma parte sono per lo più italiani, ma la realtà vera è che non c'è bisogno di allungare l'orecchio per riconoscere un accento veneto, una calata lombarda o un inflessione meridionale..eh si, perchè un italiano lo si riconosce tra mille..è come un panda albino tra mille panda bianco neri!!
Credo che a fare la differenza sia l'abito, non c'è n'è..noi italiani abbiamo un gusto innato anche a trenta gradi all'ombra, anche dopo una super scarpinata, anche se cotti dal sole e con gli occhi pieni di meraviglia.
Anni fa a distinguerci dalla massa di turisti c'erano le Superga e lo zaino Invicta (e spesso anche la Gazzetta) ma ora è più difficile perchè siamo totalmente globalizzati, quindi c'è uno sfoggio esagerato di Nike, Vuitton, Lacoste, Zara, Gucci e Prada ma a New York l'italiano lo si becca subito perchè ha delle tappe fisse, dei posti imperdibili da vedere assolutamente, con portafoglio alla mano e voglia di tornare in patria con qualche cosa di esclusivo. La serpentina di gente del mio paese si snoda infatti attorno Tiffany (alzi la mano chi non ha uno di quei braccialetti con il ciondolo "Please return to Tiffany & Co. New York"), Abercrombie and Fitch (almeno prima che aprisse l'odoroso store di Milano, Mr. Energy è ancora scioccato dall'idea che ci sia gente che vada in visibiglio per una maglietta o una felpina che per loro americani è il nostro equivalente dell'Oviesse), Victoria Secrets (sono stata per anni il corriere di reggiseni e perizomi per tutte le mie amiche ed in effetti questo è l'unico vero store non ancora arrivato in patria..questo e Starbucks of course) e the last but not the least il cubo cristallino dell'Apple Store (mah!).
Ieri quindi camminavo per Central Park e ridacchiavo sotto gli occhiali da sole nell'ascoltare le conversazioni più disparate e disperate (shopping contro musei, hod dog contro hamburger, euro contro dollaro..), dando di gomito a Mr. Energy indicandogli orgogliosa tutti i gruppi di italiani che incrociavamo.
Mr. Energy ha una teoria tutta sua, lui è convinto infatti che noi italiani siamo facilmente riconoscibili per due dettagli (immaginatevi la faccia inorridita del mio virile consorte nel notare i suddetti): il maglione legato sulle spalle e attenzione attenzione..il BORSELLO!!! Io ho provato a spiegargli che siamo ben  lontani dall'agghiacciante accessorio così di moda negli anni '70 e che ora si chiama tracolla e che serve a contenere quello che normalmente i signori consorti e compagni mollano nella borsa della consorte e compagna modello cammello, ma nulla lui resta della sua agghiacciata idea!

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