Eccomi qui..o meglio dovrei dire eccoci qui..eh si perchè dopo quasi una settimana di ritardo sulla dpp alla fine venerdì sono apparse puntuali come un treno svizzero le contrazioni e con esse a seguire 12 ore dopo anche il mio bimboa (che ora è una bimba meravigliosa di nome Alice).
Le contrazioni hanno iniziato a fare un doloroso capolino intorno alle 6.30 del mattino e io mi sono fatta forza della mia forza e ho lasciato Mr. Energy informare l'ospedale (ha chiamato in reparto annunciandosi come Jack il fidanzato di Caterina, come se io fossi Lady Gaga e tutti dovessero per forza di cose conoscermi) mentre io sistemavo casa, facevo la lavastoviglie, riponevo il cibo in frigo, mettevo via il bucato e nella mia testa mi ripetevo: "ho delle contrazioni già regolari ogni 5 min e non sono poi così pessime, dio che scena che fanno tutte..". Mentre io sistemavo il nido in previsione di una assenza di due giorni (tale è il tempo che ti tengono in ospedale se hai un parto vaginale, 4 se cesareo), l'uomo che mi ripeteva da mesi di essere forte si è cacato sotto (e non è una metafora, ha passato davvero un'ora sul cesso per il nervosismo..per non parlare del fatto che quando l'ho svegliato per dirgli che forse c'eravamo lui è tornato a dormire..). Quando le contrazioni hanno preso un ritmo costante e non molto confortevole ho iniziato a richiedere la partenza per l'ospedale.
Il team di midwives e nurses ci aspettava in reparto ansiose, non tanto per un nuovo parto in arrivo ma quanto per capire chi diavolo fossero sti Jack e Caterina ed io ero certa, sicura, piena di ottimistica convinzione di essere già dilatata di un buon 5 cm perchè il dolore era alto e le contrazioni troppo regolari, quindi è da capire bene la mia gioia compulsiva quando mi hanno detto che ero solo di 2 cm e che mi intimavano di lasciare la mia stanzetta per camminare per ben due ore così da muovere la testa del bimboa giù giù bene e per vedere a che ritmo di dilatazione io mi applicassi. Io sono entrata in quella che mi piace chiamare la PRIMA FASE della CRISI di Caterina, non solo non ero neanche a metà strada, ma c'era pure il rischio che mi facessero tornare a casa, il tutto ampiamente condito dalle urla strazianti provenienti nella camera adiacente di un'altra partoriente (ho scoperto poi essere una delle ragazze del corso).
La prima fase della crisi fatta di depressione e paura si è trasformata nella SECONDA FASE quando le contrazioni sono davvero apparse, regolari ogni 3 min e di un dolore da togliere il fiato. Ora, chiariamo un punto che mi sta davvero a cuore e sarò schietta e brutale, a chi mi dice che una volta partorito dimentichi il dolore tanta è la gioia, io rispondo "col cazzo", un dolore così non si potrà mai dimenticare, rimane marchiato a fuoco nella memoria, è una dolore costante, un crescendo ritmico e ogni volta uguale solo che il tuo corpo più passa il tempo e meno lo accetta, si fa sempre più straziante e sfiancante e la cosa peggiore è che non hai una previsione di durata, può essere così per 3, 5, 10 ore ed è lì che inizi ad andare fuori di testa!
Sono state le due ore più lunghe di tutta la mia vita, attaccata ad ogni angolo, appoggiata ad ogni muro, respirando come un husky da slitta e cercando di visualizzare paesaggi armoniosi con il risultato che l'unico vero pensiero era VOGLIO L'EPIDURALE.
Sono stata ammessa alle 14.00 in reparto con 4 cm di dilatazione e mille carte da firmare per la richiesta di medicazioni, trasfusioni, epidurali, esorcisti, agopuntori e sa dio per cosa altro ho firmato.
Altro punto da chiarire, quando fai richiesta di una epidurale NON E' CHE TE LA FACCIANO SUBITO, no, devi aspettare l'anestesista, devi vedere quanto sei effettivamente dilatata e devi farti in vena una soluzione salina che serve a tenerti idratata e surgelata per ore.
Per mia fortuna l'anestesista coreano parlante poco poco italiano a cui io ho detto ti amo per la gioia era già sul posto e pronto al pezzo, fortunatamente io ero dilata QB, sfortunatamente non trovavano la vena per l'IV e quindi ecco lo scenario della TERZA CRISI di Caterina, io sdraiata sul lettino, l'infermiera russa che cercava disperata la vena bucandomi a destra e manca e manifestando il suo sconforto e la sua frustrazione, l'anestesista che andava e veniva chiedendo se fossimo pronte, Mr. Energy fermo come un baccalà contro il muro e io, con la maschera ad ossigeno perchè in piena iperventilazione da dolore e panico, che chiedevo a gran voce delirante ora, adesso, subito un qualcosa per calmare i dolori.
E poi il miracolo...io davvero non credevo che un ago piantato nella colonna vertebrale, un catetere che ti esce dalla schiena e una sacchetta di liquido appesa al tuo fianco potessero fare la differenza, ma è così, con l'happydurale (ora e per sempre la chiamerò così) TU NON SENTI PIU' ALCUN DOLORE e riesci ancora a muovere le gambe (solo che sembrano qlle di un altro)!!
E quindi da lì in poi, riacquistate le mie facoltà mentali e il mio sense of humor ho intrattenuto tutti con facezie e amenità varie fino al momento in cui mi si sono rotte le acque e l'ostetrica non mi ha comunicato che eravamo a 10 cm.
Ora si trattava “solo” di spingere, spingere come se dovessi andare di corpo, dare tre spinte trattenendo il fiato il più a lungo possibile, il perchè è presto detto: la testa del bambino prima di superare l'osso pubico non fa che apparire e scomparire, spingi 1 e la testa esce un pochetto, tiri il fiato e la testa rientra e così all'infinito! Io ho spinto per due ore buone, senza alcun dolore e grazie a dio e con la sensazione piacevole della contrazione in arrivo, così da sapere quando spingere.
Piccola digressione sul tema, il mio travaglio è durato 13 ore e per 13 lunghissime ore io me ne sono stata seduta a gambe aperte, contorcendomi di dolore e poi conversando allegramente del più e del meno ma sempre a gambe aperte! Credo che la mia V sia stata più vista della Messa di Pasqua in Vaticano e io che speravo che Mr. Energy mi ricordasse per come ero, ma nulla lui stoico e un filino morboso se ne è stato in prima fila a guardare mentre ogni mio orifizio si allargava oltre misura e io rossa in viso spingevo spingevo e spingevo (grazie a dio ho buoni addominali e il fiato allenato dalla piscina).
E poi il miracolo della vita, in pochissimi secondi vedi uscire la testa, poi il resto del corpo, mani esperte accolgono il nuovo venuto (e nel mio caso lo liberano dei due giri di cordone ombelicale intorno al collo, tagliato poi da Mr. Energy) che ti viene subito appoggiato al petto mentre viene pulito, scaldato e sfregato ben bene con un asciugamano e lì, solo lì tu davvero non capisci più nulla ed entri nella QUARTA FASE della crisi di Caterina, solo che questa volta è una fase di crisi emotivamente travolgente, hai un bambino, il tuo bambino e preghi che sia sano e che tutto in quei pochi secondi vada alla perfezione e piangi, piangi di felicità e di estenuazione, piangi perchè ora siete in tre e perchè tu sei stata semplicemente magnifica.
Poi si tratta di aspettare che ti ricuciano (eh si evviva!!) e che tutto quello che c'era dentro insieme al bimboa esca (ma sorvolerò sui dettagli cruenti).
Per la cronaca: ho partorito una bambina, il 20 maggio 2011 alle ore 19.46 che è sanissima e bellissima (e non lo dico perchè è il mio scarafone ma perchè è davvero e inaspettatamente bella).
Per cui benvenuta Alice, ora in avanti Peanut per voi!