APPUNTI DISORDINATI A STELLE E STRISCE DI UNA DONNA TRICOLORE NEL SUO VIAGGIO DI UNA VITA







lunedì 2 aprile 2012

Lavorare per vivere o vivere per lavorare?

Lo avevo scritto in un po' di post fa, poi avevo abbandonato l'argomento per non sembrare pedissequa ed un filino ossessionata..ma sto cercando lavoro e non perche' io sia una donna in carriera ma perche' c'e' la necessita'. Io me ne starei anche volentieri a casa a crescere la bimbabomba, coltivando qualche passione, intrattenendo rapporti sociali e dandomi alle cause benefiche. Purtroppo il portafogli e' magrino e la vita reale chiama al dovere. In questi mesi ho collezionato diversi colloqui di lavoro (mica tanti per essere una novizia qui in terra d'ammerica), ho sempre passato la prima selezione ma al momento del dunque hanno preferito qualcun altro. La mia autostima coccola il mio ego ammaccato ma io non mi do pervinta e spero di avere trovato finalmente la strada giusta, ma lo sapro' solo tra una settimana..argghh quanto odio le attese, me ne sto li a covare il computer, controllando le mail e stando ben attenta che ci sia sempre la connessione e che il mio telefono sia a pieno campo (insomma come una patetica adolescente che aspetta la chiamata del ragazzo del cuore)! In tutta onesta' io ne so ben poco di colloqui di lavoro perche', anche se nel mezzo del cammino di mia vita mi sono ritrovata a cambiare carriera e professione, ho, in entrambi i casi, avuto una gran botta di culo trovandomi al posto giusto, nel momento giusto e con le qualifiche giuste. Quindi per me questa e' una esperienza del tutto nuova e non proprio facile facile. Iniziamo col dire che vendersi in una lingua non tua non e' agile (qui poi hanno un diverso senso dell'ironia..uhhh come si prendono sul serio), imparare a pomparsi il giusto poi per me e' cosa ardua (sono una che tende un po' a sminuirsi e qui invece vendono un corso di primo soccorso come una laurea in neurochirurgia), cercare di parlare delle esperienze professionali pregresse senza alzare un sopraciglio o torcere la bocca e' poi cosa d'alta magia. Mi sono infine capitate le domande piu' assurde, del tipo: "dimmi un personaggio vivo o morto che stimi" (saro' cuor di pietra ma io non stimo nessuno e stimo tutti, stimo chi ce la fa ogni giorno, con tenacia, senso del dovere e il sorriso sulle labbra, chi non si abbatte di fronte alle difficolta', chi e' sereno con se stesso e chi si dedica agli altri..ma un nome mica mi e' venuto in mente); "dimmi dove ti vedi tra cinque anni" (se rispondo in Italia, suona brutto?); "tre cose che detesti del tuo lavoro" (e qui ho dovuto mentire come una spudorata perche' di cose che mi fanno incazzare della mia professione ne ho a bizzeffe ma ho preferito mantenere un tono blando e propositivo per non bruciarmi all'istante) e dulcis in fundo: "se ti spedissero sulla luna e hai solo tre oggetti da portare con te, cosa sceglieresti? Ossigeno e cibo sono gia' li.".
Voi cosa avreste risposto? Io per pace vostra, ho risposto una macchina fotografica, un tablet con mille libri scaricati e, anche se non e' un oggetto, Mr. Energy (tutto perche' in un colloquio preliminare e' meglio non dire che hai figli perche se no avrei scelto la mia spacebaby!).

CIT. —"I'm a people person, very personable. Like I don't live to work, it's the other way around. I work to live. Incidentally, what's your policy on Columbus Day?"
—"We work."
—"Really? The guy discovered the new world. I'm afraid to even ask about Victory Over Japan Day."

2 commenti:

  1. mi piace il tuo blog!!
    posso invitarti a far visita al mio?
    l'ho creato pochissimi giorni fa ma è già partito benissimo! :)
    ciao ciao Gaia

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